PD CHIETI

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domenica 9 febbraio 2014

LA CASERMA BERARDI E' DELLO STATO, NON DEL COMUNE

Gratta gratta, viene sempre fuori la mentalità reazionaria di una certa parte della nostra città.

Il Sindaco di Chieti Di Primio, in un suo comunicato ha tra l'altro scritto, con crudezza, che “a chiare lettere...non esiste alcun progetto per la Caserma Berardi di un centro di prima accoglienza per gli immigrati”. Evidentemente non è bastato ai virgulti della destra più reazionaria e neo-fascista organizzati nella 'Giovane Italia' che, forse per contestare il recente approdo di Di Primio nel NCD di Alfano, si sono eretti a difensori della cristianità bacchettando il Vescovo Bruno Forte, accusandolo di non occuparsi del “malcontento dei fedeli per la chiusura delle Parrocchie del Sacro Cuore e di Mater Domini, trattate come se fossero dei capannoni abbandonati”.

Oltre a queste autentiche perle, i giovani di destra hanno scritto cose che giudico semplicemente farneticanti e inqualificabili. Lo ius-soli “che trasformerebbe il nostro Paese in una grande sala parto per immigrati clandestini” e addirittura, dando sfogo al loro più becero razzismo, irridendo “il rito vodoo (in inglese, cari giovani neofascisti, si scrive woodoo, in italiano vudù) organizzato dalla sua famiglia (della Ministra Cècile Kyenge) finalizzato ad liberare dal male il Sen. Calderoli”.

Ora, a me pare evidente che le destre teatine stanno preparando la piazza, in puro stile leghista, per qualche indegna gazzarra contro l'annunciata presenza della Ministra Cècile Kyenge ad una iniziativa prevista a Chieti per il prossimo 10 marzo ed io mi auguro che la risposta della città sia di benvenuto e solidarietà, dissociandosi da razzismo e xenofobia. 

Lasciamo da parte, per un attimo, che la ministra in questione si è laureata in Italia, è medico oculista, parla perfettamente e meglio dei due firmatari del comunicato della 'Giovane Italia' la nostra lingua, ha due splendide figlie studentesse universitarie che, intervistate da Daria Bignardi in una delle puntate delle “Invasioni barbariche” hanno interloquito con le cadenze della Regione in cui vivono, a me vien da fare, dopo aver letto anche una serie di commenti di alcuni lettori che giudico riprovevoli, solo alcune domande: ma lo sapete che, con i suoi appena 65 mila rifugiati, l'Italia è ben lontana da Francia, Germania, Regno Unito, Spagna e anche i Paesi del nord Europa che hanno numeri molto più elevati di “invasori” anche in rapporto al numero degli abitanti? Avete mai sentito parlare degl' italiani che sono andati ad “invadere” tutti i continenti, a partire dal novecento?. Lo sapete che la città con il più alto numero di abitanti abruzzesi, più di Pescara, Chieti, L'Aquila e Teramo, è Toronto, Canada, con i suoi trecentomila abitanti di diverse generazioni? Sapete quanti abruzzesi sono stati costretti ad emigrare dal 1950 al 1960? Molti di più dei 65 mila “invasori” che sono diffusi su tutto il nostro territorio nazionale. Siete al corrente che gli oltre 5 milioni di “invasori” regolari, con il loro lavoro, i loro contributi, stanno pagando le pensioni a molti milioni di italiani che altrimenti morirebbero di fame?

Non so, ovviamente, cosa si siano detti Sindaco e Vescovo ma a me non darebbe alcun fastidio se qualche struttura PUBBLICA, di proprietà dello Stato, non del Comune, da tempo inutilizzata, fosse punto di riferimento per accogliere persone che fuggono da guerre, fame, miseria, malattie ecc. ricordando, quando si fanno i comunicati scellerati di cui sopra dei giovani neo-fascisti e quando si leggono certi commenti che non hanno un briciolo di umana pietà, che anche i nostri nonni, padri e fratelli maggiori ed oggi anche figli con diploma e lauree, sono stati costretti- e lo sono ancora- ad emigrare per cercare di trovare quel lavoro negato in Patria.

E' conoscenza comune, che però sfugge ai soggetti di cui sopra, che le rimesse dei nostri emigranti hanno consentito a chi rimaneva in Italia di poter sopravvivere con un minimo di dignità. Con quei soldi, sono state rifatte le strade, ricostruiti i ponti, rimesso in piedi un Paese dopo le macerie della seconda guerra mondiale. O tutto questo è stato già dimenticato?

Quando, poi, diciamo con orgoglio che sono discendenti di italiani Robert De Niro, Sylvester Stallone, Veronica Ciccone, in arte Madonna, di Pacentro, Rocky Marciano, di Ripa Teatina, Dean Martin (Dino Crocetta), James Franco, Liza Minnelli ecc. tra i personaggi dello sport e spettacolo, Fiorello La Guardia, Como, Cuomo, governatore dello Stato di New York, l'attuale Sindaco della 'mela' de Blasio come lo è stato, per 8 anni, Rudolph Giuliani, e potrei continuare a lungo anche con i personaggi della politica oltre che della letteratura, cerchiamo di essere coerenti e non chiudiamo le porte dei nostri ingressi a chi parla un'altra lingua ed ha un colore della pelle diverso dal nostro ed anzi auguriamoci che, tra alcune generazioni, anche i Sindaci delle nostre città, i parlamentari, tanti ministri oltre la Kyenge, possano contribuire, come hanno fatto e fanno i nostri connazionali di seconda e terza generazione di emigrati, a fare qualcosa di positivo per il Paese che ospita. Ci sono immigrati che delinquono,certo. Ma ce ne sono tanti altri onesti che, purtroppo, non fanno notizia specie quando compiono buone azioni. Ma anche gl'italiani hanno esportato Al Capone, Vito Genovesi e tanti altri che, però, sono stati oscurati dai tanti buoni esempi degli altri.

Ma ammettiamo che bisogna cacciare tutti gli extracomunitari: come la mettiamo con Gesù Cristo, S.Pietro e Paolo, S. Tommaso, la Madonna, Papa Woityla, Ratzinger, Francesco? O bisogna respingere tutti gli altri perché brutti, sporchi e cattivi? Se sono questi i sentimenti, da laico mi auguro solo che Bruno Forte, Vescovo di Chieti, da uomo di grande cultura qual è, faccia capire al Sindaco che la sua presenza, con la fascia tricolore al petto al seguito del Cristo morto durante la processione del Venerdì santo, per la quale è in corso la richiesta di considerarla “bene immateriale dell'UNESCO”, è per lo meno inopportuna e contraddittoria. Comunque, a me e a chi la pensa come me, il Sindaco non mi rappresenterebbe.

L'invito a disertare la processione, per me vale sia per il Sindaco che per gli autori dei commenti e per chi li dovesse condividere. Se non altro, per coerenza con quello che si pensa: non dovrebbero seguire il feretro di un extracomunitario. Sia pure se crocifisso oltre duemila anni fa.

Giustino Zulli


Chieti, 09 febbraio 2014

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