PD CHIETI

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venerdì 17 gennaio 2014

Per sconfiggere il caro assicurazioni

Ma chi l'ha detto che siamo sempre gli ultimi? C'è una strana coscienza collettiva che spesso porta molti italiani a sottovalutarsi, a ritenersi non all'altezza della situazione. E invece si sbagliano di grosso perché in alcune specialità siamo veramente meritevoli dell'alloro olimpico. Mettiamo, per fare un esempio, il tema dell'evasione fiscale e previdenziale che, con i suoi 150 mld di € l'anno, ci colloca al primo posto in Europa. O, altro esempio, la corruzione.



Qui non ci lasciamo fregare da nessuno, come dimostrano tante vicende, per ultime quelle legate alla ricostruzione dell'Aquila dopo il terremoto del 6 aprile 2009 che distrusse la città e causò la morte di 309 persone, che stanno facendo emergere questioni di fronte alle quali, se quanto si dice sarà dimostrato, iene e sciacalli faranno la figura di teneri agnellini. C'è un altro elemento, venuto fuori in questi ultimi giorni, che rafforza i nostri primati: il costo abnorme delle assicurazioni per i motocicli e le auto. Facendo due conti, i soliti giornalisti impiccioni hanno scoperto che, mediamente, paghiamo 300 € l'anno in più dei nostri fratelli e cugini europei. Di fronte a questo dato, venuto fuori da raffronti fatti nel corso di alcune trasmissioni televisive che hanno affrontato l'argomento, le compagnie di assicurazione che con la giusta obbligatorietà dovrebbero farsi concorrenza abbassando i prezzi ed alzando le tutele, si sono difese sostenendo che ci sono molti furbi che, approfittando di un lieve incidente subito, colgono l'occasione per farsi mettere a posto anche altre ammaccature subite e non denunciare dal responsabile per non fare scattare le penalità previste dai vari contratti. La possibilità di non farsi spremere come limoni dalle nostre compagnie, esiste: accettare di mettere un congegno per la rilevazione dei km percorsi e dichiararsi disponibili a far riparare la propria auto da un carrozziere indicato dalla stessa compagnia. A quanto si è appreso, sembra che le associazioni di categoria dei carrozzieri avrebbero fortemente protestato perché “si toglie il diritto all'automobilista di potersi recare a quello di fiducia”, manco se si trattasse di scegliere il medico, che è ben altra cosa, almeno penso. Se questo è vero, siamo al delirio. O meglio, alla solita atavica furbizia di rifarci l'intera carrozzeria in caso di incidente subito, magari con la complicità del carrozziere. Io guido da diverse decenni e non ho mai, fortunatamente, procurato incidenti né approfittato di quelli subiti per imbrogliare. Rinnovando la polizza della mia utilitaria, ho accettato di installare il congegno fornito dalla compagnia scelta e mi sono dichiarato disponibile, in caso di incidente, a portare la mia auto dal carrozziere indicato. Nonostante tutto ciò ho pagato, per un anno, esattamente il doppio di quanto pagano, secondo i raffronti giornalistici fatti, molti cittadini europei.


Ma si può andare avanti così?

Certo, il nostro Paese ha mille e più problemi da affrontare e risolvere ma credo che mettere mano anche a questi, apparentemente minori ma pur sempre importanti anche per sconfiggere furbizie varie che ci fanno essere i primi in Europa, non sarebbe male.

In fondo, anche questi aspetti fanno parte di quella “questione morale” che va rilanciata.

Giustino Zulli

Chieti, 17 gennaio 2014

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