Non avendo ancora deciso se
rinnovare o meno la mia iscrizione al Pd perché a disagio in un partito che dà
più valore alla “democrazia del passante” ( che può decidere solo perché versa
2 €, addirittura chi può essere il segretario nazionale ) che agli iscritti ed
ai suoi organismi dirigenti; che convoca la sua direzione solo dopo aver
sottoscritto un accordo con uno storico avversario come Berlusconi, senatore
espulso dal Senato per la condanna definitiva pronunciata dalla Cassazione per
un reato che considero aberrante quale la frode fiscale specie se a commetterlo
è un soggetto che è stato per più volte Presidente del Consiglio dei Ministri;
che con l'atteggiamento, che considero inutilmente tracotante, del suo nuovo
segretario Matteo Renzi porta alle dimissioni prima un Vice Ministro
dell'Economia del valore di Stefano Fassina e poi del Presidente del Partito
Gianni Cuperlo, che era stato suo competitore alle primarie, non ho alcun
titolo, se non quello di essere stato un elettore del Pd, per entrare in una
polemica che ha contrapposto la segretaria provinciale, il segretario
cittadino, il capogruppo al consiglio comunale e la segretaria del circolo
dello scalo, al circolo del Pd del colle col quale ci si è dissociati per un
manifesto non condiviso.
A me, da semplice elettore,
avrebbe fatto più piacere un comunicato col quale i firmatari prendevano le
distanze da alcuni altri comportamenti che, almeno credo, nulla hanno a che
fare con “ i valori fondanti del Pd”, come, per ultimo, la richiesta di
dimissioni, avanzata dalla 'renziana' Debora Serracchiani, di Flavio Zanonato,
Ministro dell'Economia, dello stesso partito.
Se non ricordo male i miei 56
anni di militanza prima nella Fgci, poi nel Pci, Pds, Ds e Pd, mai si era
arrivati a questi plateali livelli di scontro, del tutto legittimi se fatti
all'interno degli organismi di partito per i chiarimenti necessari, quanto mai
sbagliati se servono a rese di conti per diverse appartenenze di aree. Zanonato
è 'bersaniano' e, pertanto, va bastonato anche se non lo merita, almeno nel
caso a cui si riferisce la Serracchiani e cioè la gestione di una difficile
vertenza sindacale con una multinazionale, l'Elettrolux, che ha diversi
stabilimenti, uno dei quali in Friuli Venezia Giulia di cui lei è Presidente.
Ora, col nuovo uomo solo al
comando, anche se di sinistra, evidentemente si ritiene che gli organismi
dirigenti siano un qualcosa che, come ha detto lo stesso Renzi all'ultima
direzione debbano “prendere o lasciare” e, se questo è, non capisco perché si
convochino le riunioni della direzione, se tutto è già deciso.
Se non ricordo male, c'era una
pubblicità che quando ero più giovane, invitava ad acquistare un certo prodotto
a “scatola chiusa”. Ma si trattava di una scatola di tonno.
In politica, almeno questo resta
il mio parere, iscritto o meno al Pd, le cose sono più complesse e si
discutono, con passione, con buona pace dei presunti innovatori che vorrebbero
mettere la museruola al dibattito o vogliono renderlo del tutto inutile.
Giustino Zulli
Chieti, 23 gennaio 2014
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