PD CHIETI

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giovedì 13 febbraio 2014

I DUELLI SI FANNO NEL FAR WEST, ALL'OK CORRALL

A me, lo scrivo con molta sincerità, hanno sempre dato fastidio i titoli di giornali che tendono a drammatizzare ogni cosa, facendo diventare una pioggerellina un uragano, un capello una parrucca ecc. Questi titoli non si preoccupano di fare chiarezza su questioni complesse e difficili che, a volte, chiare non sono. Le intenzioni, forse per vendere qualche copia in più, sono sempre rivolte al sensazionalismo. Ecco, allora, che ogni confronto diventa "duello", come se fossimo all'OK Corrall di tanti film western, che contrappone il buono al cattivo che, con sparatoria finale, ha quasi sempre la peggio. Ogni giorno diventa "decisivo" pur sapendo, i titolisti, che siamo campioni mondiali del rinvio ad altra data.
Nel Pci e nei partiti che da esso sono nati, 'duellavano', colt in mano, Togliatti e Secchia, Amendola e Ingrao, Berlinguer e Cossutta, Occhetto e D'Alema, D'Alema e Veltroni ecc.
Nella Dc, Moro e Fanfani, morotei contro dorotei, fanfaniani contro demitiani e, in Abruzzo, gaspariani contro nataliani con tante ricadute localistiche.

Anche in tutti gli altri partiti, Psi, Msi, Pli, Pri. Psdi, Pli c'erano divisioni sempre da 'duelli' che determinavano 'scissioni continue' sia a destra che a sinistra. La "balena bianca", come veniva chiamata la Dc, per pure logiche di potere, non si è mai divisa, pur avendo tante correnti di pensiero.Adesso, è la volta del Pd. Cosa fanno Letta e Renzi? Elementare, Watson: duellano. Le cose, per chi segue per passione e con una certa continuità le vicende politiche italiane, sono abbastanza chiare: c'è un governo in chiara difficoltà, con ministri, vice e sottosegretari dimissionari perché le cose sono cambiate dal 25 febbraio dello scorso anno, con scissioni a destra e rimescolamenti di maggioranza. I dimissionari vanno sostituiti al più presto, secondo me.
C'è un partito, il Pd, che esprime, con Enrico Letta, il Presidente del Consiglio ma è diretto da un segretario, Matteo Renzi, eletto con elezioni primarie alle quali hanno potuto partecipare, risultando decisivi, almeno 2,5 milioni di persone non iscritte al partito venendo a determinare una situazione inesistente in tutte le altre organizzazioni di rappresentanza, dalle bocciofile a tutte le altre organizzazioni della società civile, dai sindacati ai partiti: l'elezione, da parte dei non iscritti, della massima carica dirigenziale del partito. Penso di non sbagliare se sostengo che questo metodo non è praticato in nessuna parte del mondo.

C'è, ancora, una fibrillazione continua, che giudico molto negativamente, da parte di tutti coloro che hanno sostenuto Renzi e che sono oramai presenti in tutte le trasmissioni politiche radiotelevisive dove vanno generalmente a suonare le campane a morto per il governo Letta.
Si parla, a mio giudizio impropriamente, di staffetta che, almeno per come l'abbiamo conosciuta negli anni, prevedeva l'alternanza alla guida del governo di personalità politiche generalmente di diverso orientamento politico pur facendo parte della stessa coalizione. Renzi e Letta sono del Pd..

Non so cosa succederà alla direzione del Pd, convocata per oggi giovedì 13 e che seguirò in diretta streaming ma penso che dovrebbe essere il Parlamento, mai un partito, a dare o negare la fiducia ad un governo.

Non ho alcun titolo ma, da comune cittadino elettore, ritengo che Enrico Letta dovrebbe andare in Parlamento, proporre le cose che ha in mente di fare, sostituire i dimissionari anche con esponenti della componente che ha vinto il congresso del Pd e chiedere la fiducia su un programma chiaro, di fronte al quale ogni parlamentare si assumerà le sue responsabilità.

Così, almeno a mio parere, dovrebbe funzionare una corretta e moderna democrazia parlamentare.

Giustino Zulli

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