Nel Pci e nei partiti che da esso sono nati, 'duellavano', colt in mano, Togliatti e Secchia, Amendola e Ingrao, Berlinguer e Cossutta, Occhetto e D'Alema, D'Alema e Veltroni ecc.
Nella Dc, Moro e Fanfani, morotei contro dorotei, fanfaniani contro demitiani e, in Abruzzo, gaspariani contro nataliani con tante ricadute localistiche.
C'è un partito, il Pd, che esprime, con Enrico Letta, il Presidente del Consiglio ma è diretto da un segretario, Matteo Renzi, eletto con elezioni primarie alle quali hanno potuto partecipare, risultando decisivi, almeno 2,5 milioni di persone non iscritte al partito venendo a determinare una situazione inesistente in tutte le altre organizzazioni di rappresentanza, dalle bocciofile a tutte le altre organizzazioni della società civile, dai sindacati ai partiti: l'elezione, da parte dei non iscritti, della massima carica dirigenziale del partito. Penso di non sbagliare se sostengo che questo metodo non è praticato in nessuna parte del mondo.
C'è, ancora, una fibrillazione continua, che giudico molto negativamente, da parte di tutti coloro che hanno sostenuto Renzi e che sono oramai presenti in tutte le trasmissioni politiche radiotelevisive dove vanno generalmente a suonare le campane a morto per il governo Letta.
Si parla, a mio giudizio impropriamente, di staffetta che, almeno per come l'abbiamo conosciuta negli anni, prevedeva l'alternanza alla guida del governo di personalità politiche generalmente di diverso orientamento politico pur facendo parte della stessa coalizione. Renzi e Letta sono del Pd..
Non so cosa succederà alla direzione del Pd, convocata per oggi giovedì 13 e che seguirò in diretta streaming ma penso che dovrebbe essere il Parlamento, mai un partito, a dare o negare la fiducia ad un governo.
Non ho alcun titolo ma, da comune cittadino elettore, ritengo che Enrico Letta dovrebbe andare in Parlamento, proporre le cose che ha in mente di fare, sostituire i dimissionari anche con esponenti della componente che ha vinto il congresso del Pd e chiedere la fiducia su un programma chiaro, di fronte al quale ogni parlamentare si assumerà le sue responsabilità.
Così, almeno a mio parere, dovrebbe funzionare una corretta e moderna democrazia parlamentare.
Giustino Zulli
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