Gentile Direttore,
Vorrei aprire un dibattito che di certo interesserà italiani ed abruzzesi: chi è il più renziano? Abbiamo capito chi sono i Renziani della prima ora, ma non basta , bisogna andare oltre, bisogna capire chi sono i renziani del primo minuto, del primo istante.
E poi quelli che lo erano ancora prima senza saperlo. Bisogna raggiungere la “purezza” .
Tutti gli altri sono saltatori di fossi , girovoltisti, intruppati.
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Una volta ottenuta questa informazione dobbiamo chiedere a Renzi di cambiare la segreteria nazionale . Circa la metà la scorsa volta non ha votato Renzi. Sacrilegio. Ed ora sono li . Non importa che siano bravi, non erano Renziani la scorsa volta e quindi sono intrusi, saltatori di carro. E poi chi è quel Bonaccini che ha osato addirittura coordinare la campagna elettorale di Renzi ? Ma non è lo stesso che, da segretario PD dell’Emilia, la scorsa volta fu il braccio destro di Bersani ? Non importa che sia bravo anche lui , non fu renziano primissimo, quindi è un altro di cui stare attento. Ma la rivoluzione meritocratica che aveva promesso Renzi ? Il clan è la negazione del merito. Prima poi qualcuno ci chiederà chi siamo, cosa sappiamo fare, quale consenso abbiamo. Non penso si possa solo rispondere che siamo renziani. Renzi lo sa benissimo e, non a caso, il primo segnale lo ha dato proprio nella costituzione della sua squadra, la segreteria nazionale, dove di certo non è andata in onda l’analisi del sangue. Prima o poi lo capiranno anche sui territori . Oltre ad essere renziano, più o meno puro, devi raccontare la tuo storia personale e non basta definirsi renziano. I teorici della ” prima ora” fanno torto a se stessi. Valgono molto di più del rivendicazionismo da medaglia sul petto. Come fanno ad essere, taluni, addirittura dispiaciuti se una intuizione iniziale ha raccolto successivamente un largo consenso grazie anche loro. Non se ne sono accorti, ma Renzi ha rottamato il renzismo ed è già iniziata una terza fase, si aggiungeranno altri, quelli della terza ora, che magari hanno votato Cuperlo o Civati e che riterranno di sostenerlo invece per la corsa alla presidenza del consiglio quando sarà. A braccia aperte si fa la politica, non incrociate alla “brontolo”. Io la penso così . Ho avuto l’onore di essere capolista in Provincia di Chieti della lista Renzi e ringrazio innanzitutto proprio quelli che iniziarono il cammino. Nella nostra provincia abbiamo ribaltato il risultato: tra gli scritti aveva vinto Cuperlo tra la gente ha stravinto Renzi. Non sono una della prima ora, come me , sopratutto, tanta gente che la scorsa volta preferì Bersani. Chi non aggiunge ha in mente l’idea del “meno siamo e meglio stiamo ” , ma che assomiglia molto alla aspirazione non propriamente renziana del “che mi tocca” .
Luigi Febo
Consigliere comunale a Chieti – Eletto all’Assemblea nazionale del Partito Democratico nella lista a sostegno di Matteo Renzi
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