PD CHIETI

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martedì 28 gennaio 2014

Regione Abruzzo: excusatio non petita, accusatio manifesta?

Premettendo che, come sempre, da garantista incallito quale ritengo di essere, considero tutti coloro che vengono raggiunti da 'avvisi di garanzia' innocenti sino a eventuale condanna definitiva passata in giudicato e che mi auguro che tutti i 25 tra presidente della Giunta, del
Consiglio, assessori e consiglieri regionali riescano a dimostrare di non aver speso male i soldi degli abruzzesi non tanto per loro quanto per salvaguardare quanto resta del prestigio delle nostre istituzioni democratiche, vorrei dire a Nazario Pagano - che ho avuto modi di ascoltare in tv e leggere sui giornali per sostenere che sarebbe immacolato come un giglio e non avrebbe approfittato nemmeno di un centesimo di denaro pubblico, come hanno detto tutti gli altri 24 indagati- alcune semplici cose.

Egli, in sostanza, ha detto in tv e scritto (cfr “il Centro” di sabato 26 gennaio, pag. 3) rigettando tutte le accuse che, ovviamente, dovrà dimostrare essere false nelle sedi dovute, che “non accetteremo di essere definiti una Regione che sperpera il denaro pubblico quando nel corso di questa Legislatura siamo riusciti a ridurre del 40% i costi di funzionamento degli organi politici nonché- nel mio caso- a tagliare del 70% le spese di rappresentanza, rispetto al Precedente Ufficio di Presidenza” ecc.


Dalle tante cose lette non mi pare di aver capito, ma ovviamente potrei essermi sbagliato, che gli avvisi di garanzia gli siano stati inviati su questi aspetti ma solo, per il momento, su presunte spese di rappresentanza non ritenute corrette da parte degli inquirenti che hanno scoperchiato la pentola maleodorante di una convinzione se, ripeto, dimostrata, che quando si viene eletti a certi incarichi si godrebbe di una specie di diritto di poter fare anche cose discutibili.

“Il fatto quotidiano” ha pubblicato, nei giorni scorsi, articoli per denunciare una certa allegra disinvoltura a mettere in conto alla Regione anche spese di tipo personale. Si smentiscano questi articoli, con prove e non chiacchiere, perché se quanto scritto dovesse rivelarsi vero, ci sarebbe da rabbrividire.

Lasciamo da parte l'ormai logoro tema del “complotto” che, stranamente, è ritenuto tale sempre e solo da esponenti di destra che fingono di dimenticare che si trovano a governare la Regione, le quattro sue Provincie e ben tre dei quattro capoluoghi di Provincia, dopo il terremoto del 14 luglio 2008 che portò agli arresti Ottaviano del Turco e tanti altri.

Ora c'è solo da augurarsi che le indagini si concludano al più presto in modo da dare a tutti noi abruzzesi la possibilità di giudicare serenamente ciò che è stato (mal) fatto dall'attuale maggioranza di destra che governa la Regione.

Giustino Zulli

Chieti, 28 gennaio 2014

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